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David Lama libera la Via del Compressore al Cerro Torre

EL CHALTEN, Argentina — Il climber austriaco David Lama ha compiuto la prima salita in libera della Via del Compressore, al Cerro Torre. La notizia, ancora da confermare e apparsa sul sito Supertopo.com, è senza dubbio di portata straordinaria, obiettivo tentato e agognato da molti, nonché dallo stesso Lama. Tuttavia si innesta su un altro fatto di grande importanza per l’alpinismo patagonico: circa una settimana fa infatti, lo statunitense Hayden Kennedy e il canadese Jason Kruk hanno salito la stessa parete “by fair means” e scendendo hanno rotto alcuni chiodi a pressione della famosa via aperta nel 1970 da Cesare Maestri.

Lama avrebbe salito la Via del Compressore ieri 22 gennaio. Al momento in rete circolano poche informazioni, ma se tutto fosse confermato si tratterebbe senza dubbio di un grande successo per il giovane 22enne austriaco, un risultato arrivato dopo due tentativi andati male: non solo perché falliti, ma perché “incriminati” (in particolare il primo), per via di una serie di nuovi spit lasciati in parete per permettere alla troupe Red Bull di girare un film.

Nelle prossime ore verranno pubblicati certamente racconti e foto dell’impresa, intanto però non si può non collegare questa notizia a quella di una settimana fa che ha visto come protagonisti lo statunitense Hayden Kennedy e il canadese Jason Kruk. I due alpinisti infatti, il 17 gennaio avevano salito la parete sud est del Cerro Torre “by fair means” e scendendo avevano rotto alcuni chiodi a pressione della famosa Via del Compressore. La via è già di per sé molto discussa, ma ora agli storici argomenti si sommano altri motivi, di più fresco ragionamento.

Secondo quanto riferiva l’alpinista Rolando Garibotti sul sito SuperTopo, Kennedy e Kruk il 17 gennaio avrebbero compiuto una salita veloce, impiegando 13 ore dal Col della Pazienza fino alla vetta. Per salire è probabile che abbiano utilizzato 4 spit della variante aperta da Salvaterra e Mabboni nel 1999 e 1 della variante di Chris Geisler e di Kruk dell’anno scorso, oltre ad alcune soste della stessa via di Maestri. In sostanza, passando da alcune varianti, sarebbero riusciti ad evitare i chiodi a pressione della via e pertanto si parlerebbe di una salita “by fair means”.

Infine scendendo avrebbero schiodato buona parte della Via del Compressore. Proprio su questa operazione si concentrano al momento molti dubbi da parte della comunità alpinistica, che si chiede se gli alpinisti di oggi abbiamo o meno il diritto di compiere operazioni del genere su celebri vie che hanno fatto la storia dell’alpinismo.


Twilight of the Idols


3 Geeks in a Day


Ultimo dei Moicani


Inspired by an Idiot


Nanga Parbat Winter Expedition - Dispatch 1-2-3


ciao Mario!!

E’ lutto nel mondo dell’alpinismo. Questa mattina intorno alle 8 è morto Mario Merelli. Il famoso alpinista di Lizzola è caduto questa mattina mentre scalava il canale centrale di Scais nelle Orobie bergamasche. Secondo le primissime informazioni, pare che una scarica di sassi si sia staccata dalla montagna colpendolo in pieno.
L’incidente sarebbe accaduto alle 8 di questa mattina, ma le informazioni sono ancora scarse. Quello che è certo purtroppo è che il noto alpinista di Lizzola, himalaysta, con all’attivo 10 dei 14 8000 è morto precipitando dal canale Scais.
Merelli era nato a Vertova, aveva 49 anni e abitava a Lizzola. Pare che al momento dell’incidente fosse con lui Paolo Valoti, ex presidente del Cai di Bergamo con cui negli ultimi giorni del 2011 aveva effettuato concatenamento del Pizzo Recastello e del Pizzo Coca in 19 ore.
I soccorsi, a cui ha partecipato anche il fratello dell’alpinista, si sono ormai conclusi ma nuovi aggiornamenti seguiranno più avanti su volontà della famiglia, che ha chiesto per il momento di non diramare nuove notizie sull’accaduto.


Deadheads Direct


New Year in Hueco


Raining Training


Una giornata a Ceriola


Bishop Bishop Bishop


The Vision of Dave Graham