Le donne resisistono meglio degli uomini all'alta quota. Questo l'interessante risultato emerso dagli studi della spedizione italiana Highcare, che l'anno scorso ha condotto al campo base dell'Everest numerosi test medici. I dati verranno presentati oggi e domani a Milano, anche se manca ancora la pubblicazione ufficiale della ricerca.
L'organismo femminile è più adatto all'alta quota di quello maschile. Almeno secondo quanto emerso dagli ultimi studi condotti alle pendici dell'Everest dal team di ricerca dall’Istituto Auxologico italiano di Milano in collaborazione con l’università Bicocca, sotto la guida del cardiologo Gianfranco Parati.
La scarsa ossigenazione, che provoca effetti deleteri sulla respirazione nel sonno nel 60 per cento delle persone già a 3.500 metri di quota, con risvegli notturni e apnee, secondo la ricerca, sul gentil sesso avrebbe effetti minori. Le donne della spedizione avrebbero infatti cominciato a manifestare questi sintomi a quote ben più alte.
Secondo quanto riferisce Parati al Corriere della Sera, un'ipotesi possibile è che la migliore resistenza delle donne sia dovuta ruolo protettivo gli ormoni femminili, estrogeni e progesterone.
"C'erano circa una quindicina di donne in spedizione - ha commentato Annalisa Cogo, professoressa di Malattie Respiratorie all'Università di Ferrara e ricercatrice del settore Medicina e Fisiologia del Comitato EvK2Cnr -. E' la prima volta che emerge un dato di questo tipo. Una volta che la ricerca sarà stata verificata dai referee della comunità scientifica e sarà pubblicata sulle riviste internazionali, sarà molto interessante andare a vedere nel dettaglio i risultati".
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