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Panzeri torna allo Shisha Pangma con Compagnoni

"Per l'ennesima volta tornerò allo Shisha, e speriamo che sia quella buona". Parte determinato ma sorridente Mario Panzeri, che tra pochi giorni partirà per il Tibet alla caccia del suo undicesimo ottomila senza ossigeno. Con lui, una squadra di otto persone capeggiata da Alberto Magliano, che vede tra le sue fila anche il valtellinese Michele Compagnoni che si acclimaterà sullo Shisha prima della sfida che li aspetta alla Nord del GI: "Mi sono mancati gli ottomila", confessa.

La partenza della spedizione è fissata per il 6 aprile. La squadra volerà a Kathmandu, dove rimarrà due o tre giorni in attesa della riapertura dei confini tibetani prevista per il 10 del mese. Dopodichè si trasferirà al campo base della Nord dello Shisha Pangma, 8.027 metri.

"Saliremo la via normale - racconta Panzeri -. Seguiremo la variante Inaki Ochoa nella parte sommitale per evitare il brutto traverso che già nello scorso autunno mi ha impedito di raggiungere la cima principale della montagna, perchè non era in condizioni. E' la terza volta che lo tento e speriamo sia quella buona. Finora ho intascato due volte la cima middle".

La spedizione in partenza è organizzata da Alberto Magliano, ormai veterano dell'Himalaya e salitore delle 7 summits. Il resto del gruppo è formato da Floriano Lenatti, guida alpina della Valmalenco e gestore del rifugio Porro, Gualtiero Colzada, guida alpina e tecnico elisoccorso della Valchiavenna, Emanuele Gianera, guida alpina e tecnico di elisoccorso di Madesimo, Anna Grego, Tarcisio Giordani e Matteo Moro.

Oltre, ovviamente, al valtellinese Michele Compagnoni, 37 anni, che torna in Himalaya a tre anni dalla spedizione alla Nord del Gasherbrum II con Daniele Bernasconi e Karl Unterkircher. Compagnoni aveva salito il K2 nel 2004 e tra qualche mese, a giugno, partirà con Panzeri per la spedizione all'inviolata Nord del Gasherbrum I organizzata da Agostino da Polenza.

"Sono contento che Mario mi abbia coinvolto per la spedizone allo Shisha - ci ha raccontato Compagnoni -. Partiamo fra amici, gli 8000 devo dire che mi sono mancati. In questi tre anni ci ho pensato spesso. Allo Shisha, comunque, vado principalmente per acclimatarmi in vista del GI".

Lo Shisha è una cima preziosa soprattutto per Panzeri, 46 anni, impegnato nella cosiddetta "corsa" ai 14 ottomila. "No, ma quale corsa - si schermisce l'alpinista lecchese con un sorriso -. Io non faccio le corse, vado piano piano e me li godo. Ogni ottomila ha la sua storia il suo fascino, non mi piace contarli come le figurine. Per questo sono felice di tentera il GI da una via nuova. Non ne ho mai aperte sugli ottomila: nel 1991 avevo tentato la ovest Makalu, ma ci eravamo fermati 7.200 metri".


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