Lightbox Effect

Flanella 2000


una giornata indimenticabile, quanto da dimenticare...

...comunque un allenamento.

Mallos de Riglos


I "mallos", che dominano il villaggio di Riglos, formano una muraglia verticale la cui sagoma evoca una città immaginaria in rovina. Questi grandi pan di zucchero color ocra rossa sono stati poco per volta scolpiti dall'erosione. Il gruppo più spettacolare, che si erge a destra della strada A 132, sembra schiacciare con la sua massa fiammeggiante il borgo di Riglos, raccolto intorno alla sua chiesa romanica (XII sec.). Questi mallos ospitano la più grande colonia di avvoltoi d'Aragona.


Schäli e Gietl, nuovo record sulla nord dell’Eiger

Simon Gietl e Roger Schali (Photo Simon Gietl)


GRINDELWALD, Svizzera — Nuovo record di velocità in cordata sulla parete Nord dell’Eiger. L’hanno fatto segnare lo svizzero Roger Schäli e l’italiano Simon Gietl, saliti in cima lungo la via Heckmair in 4 ore e 25 minuti, ovvero con 40 minuti in meno rispetto al record precedente di 5 ore e 3 minuti detenuto dall’autunno scorso da Ueli Steck e Bruno Schläppi.

I due alpinisti sono saliti in cima alla parete nord dell’Eiger, la celebre vetta di 3.974 metri delle Alpi svizzere, il 9 febbraio scorso. Sono partiti alle 9 in punto, e hanno raggiunto la vetta alle 13.25.

Schäli era già stato detentore del record nel 2008, insieme al compagno di squadra di allora, Simon Anthamatten. Quella volta avevano chiuso la scalata in 6 ore e 50 minuti percorrendo sempre la via normale, aperta nel 1938 da Anderl Heckmair, Heinrich Harrer, Fritz Kasparek e Wiggerl Vörg. Il record assoluto invece, è ancora di Steck ed è di 2 ore 47 minuti 33 secondi, stabilito il 13 febbraio 2008.

E del resto Schäli è sicuramente da annoverare tra i più esperti conoscitori di questa montagna, sulla quale ha raggiunto massimi livelli di scalata, come nell’autunno scorso, quando insieme a Robert Jasper ha liberato la direttissima John Harlin, o come nel 2009, quando sempre insieme all’alpinista tedesco aveva salito in libera la direttissima Giapponese.

Il 4 gennaio Schäli aveva nuovamente salito la Heckmair, scoprendosi molto più rapido. E così circa un mese dopo ci è ritornato, questa volta con l’alpinista altoatesino, per conquistare un nuovo record di velocità: obiettivo raggiunto in 4 ore e 25 minuti.

La cordata Roger Schäli-Simon Gietl ha all’attivo diversi successi. Insieme hanno aperto nel gennaio 2010 la via “Sentiti forte, ma non immortale” al Poincenot in Patagonia. Qualche mese più tardi, a settembre, hanno partecipato alla spedizione che ha aperto la via “Eventyr” in Groenlandia.


Dave Graham - The Island V15


Bafio say: I'm ready!


NON MANCA MOLTISSIMO ALLA INVERNALE FUORI QUOTA…

STAY TUNED!!


Tilly Parkins su "Stained Glass" Bishop CA


Sean McColl e Alex Puccio - ABS National Championships 2011


Colorado, Sean McColl e Alex Puccio si aggiudicano la prima prova del ABS National Championships 2011


Beach Bouldering - Spray


Elettro Block a Pistoia


hey hey lady!! Alex Puccio: The Centaur





che dire...



3 dalla Gallura - Isola della Maddalena


best boulder & best ascent
"Il Dinosauro di gomma" 7b+

Masso "Kosterlitz" - Valle dell' Orco

1 – Fessura Kosterlitz 6b;

2 – Traverso 6c parte dalla fessura ed esce sul passaggio numero 7);

3 – Passaggio Perucca 7a top-rope, senza la fessura;

4 – M.A.S. 7b top-rope;

5 – Zampanò 6b top-rope;

6 – On the road 6a top-rope;

7 – La placchetta 6a+;

8 – Il Rovescio 6b+ allungo da presa rovescia;

9 – Il Narderlitz 7a+ spigolo in opposizione;

10 – Placca est 6a+;

11 – Placca 5c+;

12 – Fessura 4b;



Accesso: Dalla tangenziale di Torino uscire a Caselle e proseguire verso Rivarolo (uscita 3 della superstrada), continuare per Cuorgnè ed imboccare la Valle dell’Orco seguendola fino a Noasca. Dopo il paese si imbocca una galleria, al suo termine girare immediatamente a sinistra e raggiungere il masso sulla vecchia strada.


Il periodo ideale per scalare nella valle va da maggio ad ottobre.




"GLI SPETTACOLARI" McKinley

Monte McKinley o Denali, è la vetta più alta del Nord America e negli Stati Uniti, con una elevazione vertice di 20.320 piedi (6.194 m) sul livello del mare.

Albarracín & the respect of boulder

Sempre più consistenti le restrizioni di accesso ai settori di Albarracin.
La neonata associazione ESA (Escalada Sostenible Albarracín) si incarica di gestire le relazioni tra arrampicatori e le autorità locali.
Sul loro sito potrete trovare tutte le informazioni aggiornate riguardo le varie regolamentazioni.

La situazione attuale è la seguente:

CHIUSURA TOTALE
Chiusura totale di due settori: El Sol e La Masía, i quali si trovano su proprietà privata e i proprietari non sono più disposti a permettere la scalata sui massi.

CHIUSURA PARZIALE
Dal 10 Gennaio al 15 Agosto per tutela del periodo di nidificazione.
Interessa i settori Península, Psicokiller, Acantilados o Madriles, la parte finale di El Valle de la Madera e El Mirador

CHIUSURA ORARIA
Ulteriore restrizione riguardo gli orari. Non si può scalare durante la notte, per la precisione il divieto si estende al periodo compreso tra un'ora prima del tramonto fino ad un'ora dopo il levare del sole.















Raduno/Festa/Bevuta al King Rock (VR)

Venerdì 11/02/11 ore 20.00
tutti a tirar takke/svasi/pinze.
Solita formula, 60 boulder, divisi in sei categorie (le solite:10 easy, 10 medium....)
due 0re di tempo, due finali, e solite due chiacchere davanti a due birre...
Tutto il resto come al "blokko Natale", unica differenza???
il campo da gioco sarà esteso a tutta la sala boulder... e chi dei presenti "non gioca"... sarà compatito.







Ondra su "Gioia" - Varazze (SV)








Sondrio Street Climbing 2010 - video

Il video del “Sondrio Street Climbing 2010″, la manifestazione organizzata anche quest’anno dal Cai sezione Valtellinese e del suo Gruppo Giovani, in collaborazione con Luca Maspes (Guide Alpine Val di Mello), ArsenikoFilm, Bonazzi editore, la rivista Le Montagne Divertenti, l’azienda Monvic, i Vigili del Fuoco di Sondrio ed il patrocinio del Comune e della Provincia di Sondrio. Luca Tenni e Nicola Bruseghini hanno vinto a pari merito l’ultima edizione della vivace kermesse verticale che ha portato a Sondrio gli appassionati dell’arrampicata e dell’urban climbing. Ecco i momenti più belli dell’evento nel video di Nicola Maspes, prodotto da Arsenikofilm


quaranta secondi sulla vetta del GII


thanx to Rain Rongpuk


Dave Graham a Chronico - CH

C MON DAVE!

straordinario! e' vetta per Moro, Urubko e Richards


ISLAMABAD, Pakistan — E’ vetta, signore e signori. Un risultato talmente straordinario che è quasi difficile da credere. Eppure è così: Simone Moro e Denis Urubko entrano di nuovo nella storia dell’alpinismo firmando la prima invernale al Gasherbrum II, 8035 metri insieme a Cory Richards. E’ la prima montagna dell’intera catena del Karakorum ad essere stata salita d’inverno.

La vetta è stata toccata alle 11.28 del mattino, ora pakistana.

L’annuncio è arrivato da Barbara Zwerger, la moglie di Simone Moro, che ha ricevuto la telefonata dalla cima della montagna nelle prime ore di questa mattina. Dopodichè, ha riportato la notizia sul sito dell’alpinista bergamasco, regalando un tuffo al cuore a tutti gli appassionati che questa mattina cercavano aggiornamenti sul tentativo di vetta.

Il messaggio recita così: “Questa mattina all’alba i nostri tre eroi ce l’hanno fatta. Hanno raggiunto la vetta del Gasherbrum II in invernale, portando a casa un risultato storico al primo tentativo! Simone ha chiamato la moglie Barbara dalla vetta, ora stanno scendendo al campo base. Attendiamo le loro testimonianze nelle prossime ore”.

“Mi ha chiamata alle 8.40 ora italiana – racconta la moglie di Moro -. Si trovavano sul traverso sotto la cima. Era a dir poco raggiante. Stavano già scendendo da un’oretta, mi ha detto che è stata durissima ma che tutti e tre stavano bene e ce l’avevano fatta. Era felicissimo. Anche io lo sono. E’ così dura dover aspettare tanti giorni prima che torni in Italia”.

In questo momento i tre alpinisti stanno quindi scendendo verso il campo base, sono attese nelle prossime ore le loro prime dichiarazioni.

“Dovrebbero arrivare a campo 3 nelle prossime ore – prosegue Barbara Zwerger – ma spero che riescano a scendere oltre, anche se sono molto stanchi, perchè Karl Gabl prevede vento a partire dal pomeriggio. Domani, a 6.900 metri dove hanno la tenda, dovrebbero esserci raffiche a 70 chilometri orari e neve”.

Grandi capacità, grande tenacia e anche grande tempismo, dunque. Moro e compagni hanno seguito una perfetta strategia di acclimatamento e di salita, che in meno di un mese dall’arrivo al campo base li ha portati a centrare un obiettivo che segna una svolta nella storia dell’alpinismo in Karakorum. Dove mai nessuno era riuscito a salire un ottomila d’inverno. Loro hanno saputo resistere a temperature di 46° sottozero, e gestire con una precisione da manuale le brevi finestre di bel tempo concesse dal meteo, centrando la vetta nelle 12 ore di bel tempo previste per stamattina.

Con il Makalu il 9 febbraio del 2009 e il GII oggi, 2 febbraio 2011, Moro e Urubko firmano una doppietta di prime invernali senza precedenti. Per Moro è la terza prima invernale compreso lo Shisha Pangma: prima di lui solo gente del calibro di Jerzy Kukuczka e Krzysztof Wielicki, entrambi polacchi, è riuscita a fare tanto. Per Urubko, 14 ottomila senza ossigeno e vie nuove ad alta difficoltà tracciate sui versanti più duri dei giganti himalayani, si tratta della seconda prima invernale. Per Richards, è il battesimo delle invernali e il secondo ottomila della carriera: lui è il primo americano a salire un ottomila d’inverno.

E’ proprio a Wielicki che abbiamo chiesto che cosa significa scalare d’inverno su quelle vette, avendo a che fare con temperature vicine ai 50 gradi sottozero, con la carenza d’ossigeno, con la completa solitudine ai campi base.

Caratteristiche che rendono davvero fuori dal comune l’impresa compiuta da Moro e compagni, in condizioni che è difficile anche solo immaginare. Ma loro hanno saputo come gestirle. E hanno di nuovo scritto una pagina di storia indimenticabile, che rilancia l’alpinismo italiano, ed europeo, ai massimi livelli mai conosciuti nell’epoca moderna.


"GLI SPETTACOLARI" Laila Peak


Laila Peak nella Hushe Valley vicino al ghiacciaio Gondogoro. Karakorum, Pakistan. 6.096 m di altezza. Il suo volto a nord-ovest ha una pendenza di 45 gradi in più di 1500 metri di dislivello.



Buthiers, de beaux blocs


traversone a Santa Gadea - Spain