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"GLI SPETTACOLARI" Cerro Torre


Il Cerro Torre è una delle più spettacolari cime del Campo de Hielo Sur; è situato in una regione contesa fra Argentina e Cile, a ovest del Cerro Chaltén (o Fitz Roy).

La vetta del Cerro Torre è considerata fra le più inaccessibili del mondo perché, qualunque via si scelga, bisogna affrontare almeno 800 metri di parete granitica, per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un "fungo" di ghiaccio. Inoltre le condizione climatiche e meteorologiche della regione sono particolarmente sfavorevoli.


Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro. Una era guidata da Cesare Maestri, l'altra da Walter Bonatti eCarlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all'impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un'altra spedizione italiana, sempre guidata da Maestri, era partita prima di loro

La spedizione di Cesare Maestri comprendeva anche il ghiacciatore austriaco Toni Eggere Cesarino Fava. Maestri ed Egger partirono all'assalto della vetta, mentre Fava rimase al campo per supporto. Dopo una settimana Maestri fu ritrovato in stato confusionale, e raccontò a Cesarino Fava di aver raggiunto la vetta il 31 gennaio insieme ad Egger, che era poi caduto durante la discesa portando con sé la macchina fotografica e quindi le prove del successo.

La vicenda diede vita a numerose polemiche. Molte spedizioni tentarono di ripetere l'itinerario descritto da Maestri, ma senza riuscirvi; i resoconti riportavano da un lato notevoli discrepanze tra le descrizioni di Maestri e le caratteristiche effettivamente riscontrate sulle pareti, dall'altro la mancanza di tracce riscontrate del passaggio della prima spedizione.

Maestri tornò ad affrontare il Cerro Torre nel 1970 insieme ad Ezio Alimonta, Daniele Angeli, Claudio Baldessarri, Carlo Claus e Pietro Vidi. La cordata salì per una nuova via, lungo la parete Sud-Est, portando con sé un martello compressore, con il quale Maestri attrezzò circa 350 m di parete con chiodi ad espansione; Maestri giunse fino al termine della parete rocciosa, ma non salì il fungo di ghiaccio terminale della montagna; più tardi Maestri affermò che il fungo terminale "non fa veramente parte della montagna".Durante la discesa Maestri, in un gesto di sfida, spaccò i chiodi piantati e lasciò appeso il compressore all'ultimo chiodo, cento metri sotto la cima. La via del compressore (detta anche via Maestri o Compressor route) fu ripercorsa nel 1979 dall'americano Jim Bridwellche riscontrò che i chiodi lasciati dalla spedizione del 1970 s'interrompono a 30 metri dalla cima, appunto sotto il fungo terminale.

Nel 2005 Ermanno Salvaterra, uno dei maggiori conoscitori del Torre e il primo a scalarlo d'inverno (nel luglio 1985), fino ad allora sostenitore di Maestri, ripercorse la via del '59 insieme a Rolando Garibotti e riuscì a raggiungere la cima. Non trovò tracce di un precedente passaggio e scoprì che la via segue un tragitto diverso da quello che per anni aveva descritto Maestri.

La prima ascensione indiscussa del Cerro Torre è quella compiuta il 13 gennaio 1974 da una spedizione del gruppo dei Ragni di Lecco; in quell'occasione giunsero in vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri


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