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Panzeri è pronto per tirare alla vetta del Kangchenjunga

Kanghcenjunga, seracchi a quota 6800 metri (Photo courtesy Alex Gavan)

Kanghcenjunga, seracchi a quota 6800 metri

KATHMANDU, Nepal — E’ pronto a tentare la cima Mario Panzeri sul Kangchenjunga, la terza montagna più alta della Terra, 8.586 metri di quota. L’alpinista lecchese, alla caccia del suo 12esimo ottomila senza ossigeno, nel weekend ha raggiunto i 7.300 metri di quota dove ha lasciato un campo deposito. Ora è tornato al campo base, dove sta soltanto aspettando una buona finestra di bel tempo per tentare la vetta.

“Domenica siamo saliti fino a 7.300 metri di quota – racconta Panzeri, che abbiamo raggiunto sul satellitare al campo base -. Abbiamo lasciato lassù un campo deposito con tutti i materiali necessari ad installare campo 4 e tentare la cima. Ora, con i russi, gli sherpa e l’altra spedizione che si trova qui al base, stiamo solo aspettando la finestra di bel tempo che ci consenta di tentare la cima”.

“Al momento fa bello la mattina ma nevica il pomeriggio – prosegue l’alpinista -. Fino al 13 maggio dovrebbe andare avanti così e poi speriamo nella finestra. Tra poco dovrebbero arrivarci le nuove previsioni: confronteremo quelle di tre meteorologi diversi e decideremo quando tentare”.

Ma come si svolgerà la salita in vetta? “Saliremo direttamente a campo 2 – spiega Panzeri – poi a campo 3 e infine a campo 4 che installeremo a circa 7.700 metri di quota. Alle nove di sera partiremo per la cima. E’ molto presto, ma la montagna è quasi 8.600 metri e la salita e la discesa da lassù saranno parecchio lunghe. E complicate”.

“E’ una montagna complicata – dice l’alpinista -. Ci sono diversi tratti complessi anche durante la salita, su e giù dai seracchi. E quando nevica è pericoloso: se si staccano delle valanghette, rischi di trovarti bloccato sulla via. Ed è una montagna enorme: dal campo base si vede la cima, ma poi salendo non la vedi più fino a campo 3. Quando sono arrivato su ho detto: finalmente ti vedo, montagnone!”.

Panzeri si trova laggiù con il compagno Antonello Martines, che dopo qualche problema di salute all’arrivo al campo base, sembra essersi ripreso. “Ora sto finendo la cura di antibiotici – racconta Martines – Non ho più tosse e sto bene. Passeremo qualche giorno al campo base e avrò tempo di recuperare. Sicuramente ho meno allenamento degli altri nelle gambe perchè sono salito meno volte in alto, ma andrò con loro fino a campo 3, campo 4, e poi vedrò se sarà il caso di tentare la vetta in base alle mie condizioni”.

Non resta che attendere, insomma. Il momento decisivo si avvicina, ma Panzeri sembra pronto e rilassato: scherza, ride e non vede l’ora di scalare, anche se è ben consapevole del gigante che sta per affrontare. Restate con noi per seguire l’avventura!


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