Lightbox Effect

tre eccezionali salite sul Fitz Roy

Washington Route, Fitz Roy (Photo Michael Schaefer)

Washington Route, Fitz Roy (Photo Michael Schaefer)

EL CHALTEN, Patagonia – E’ tempo di grandi imprese in Patagonia. Gli americani Michael Schaefer e Kate Rutherford lo scorso febbraio hanno aperto “Washington route”, una via nuova sul versante sud del Fitz Roy. Nello stesso mese sulla montagna c’erano anche i belgi Nicolas Favresse e Sean Villanueva, che hanno salito in libera e a vista la parete Est, e gli statunitensi Whit Magro, Nate Opp, e Josh Wharton. Questi ultimi hanno invece compiuto il concatenamento di tre cime del massiccio, l’Aguja Desmochada, la Aguja de la Silla e il Cerro Fitz Roy, un itinerario che hanno chiamato “Wave effect”.

Tre team di climber, tre imprese diverse ma tutte notevoli e tutte sul Fitz Roy. Michael Schaefer e Kate Rutherford hanno salito una linea nuova sulla parete sud della montagna, con i 3.405 metri di altezza, la più alta della Patagonia. I due americani l’hanno battezzata “Washington route”, e l’hanno valutata di difficoltà VI, 5.10, A1.

Sono saliti in modo leggero, senza portare tenda e sacchi a pelo, il che li ha costretti a una progressione più lenta, dovendo perdere tempo ad asciugare i materiali. Hanno bivaccato alla base della via California, poi hanno salito una linea che sale a est di questa via, quindi hanno deviato verso destra. Sono arrivati in cima intorno alle 11 di sera, hanno bivaccato per qualche ora e con le prime luci dell’alba sono scesi in doppia dalla via Franco/Argentina.

Le vie sulla parete est del Fitz Roy (Photo www.pataclimb.com - Rolando Garibotti)

Le vie sulla parete est del Fitz Roy (PhotoWWW.PATACLIMB.COM - Rolando Garibotti)

I belgi Nico Favresse e Sean Villanueva si sono invece concentrati sulla parete est, che hanno salito in libera e a vista. Secondo quanto riferisce il sito PataClimb, hanno trovato la parte bassa della via “El Corazon” bagnata così hanno optato per il diedro iniziale della via del Pilastro est, per poi spostarsi successivamente su “El Corazon”, di cui hanno salito i due terzi finali del percorso. “El Corazon” in totale è lunga 1.250 metri ed è stata aperta nel 1992 dallo svizzero Kaspar Ochsner e dal ceco Michal Pitelka. Deve il suo nome alla caratteristica roccia a forma di cuore situata nella parte alta del percorso.

I due climber hanno iniziato la salita alle 7 del mattino e hanno finito alle 11 del mattino del giorno dopo: ci sono volute 28 ore per completarla, scalando praticamente tutta la notte, con l’unica eccezione di una breve sosta a otto tiri dalla vetta. Favresse e Villanueva sono scesi poi in corda doppia lungo la via “Royal Flush” sullo stesso versante.

Terza grande impresa sul Fitz Roy è quella degli statunitensi Whit Magro, Nate Opp e Josh Wharton che hanno compiuto il concatenamento delle cime dell’Aguja Desmochada, della Aguja de la Silla e del Cerro Fitz Roy. I tre alpinisti sono riusciti a realizzare un sogno del climber veterano della Patagonia, Bean Bowers, che al momento sta lottando contro il cancro e al quale i tre hanno dedicato l’impresa.

The-Wave-Effect (Photo www.pataclimb.com - Damian IIabres)

The-Wave-Effect (PhotoWWW.PATACLIMB.COM - Damian IIabres)

Magro, Opp e Wharton hanno chiamato l’itinerario “Wave effect”. Ci hanno messo 4 giorni per completarlo. Nel primo hanno scalato circa un terzo dell’Aguja Desmochada nel lato sudovest del massiccio del Fitz Roy, completando la salita il giorno seguente: hanno seguito la via “El Condor” collegandosi poi alla “Golden eagle” e chiamando la variante “Brass parrot variant” (7b+). Infine sono arrivati in vetta lungo “The sound of the fury”.

Dopo un bivacco, nella terza giornata hanno aperto una nuova via all’Aguja de la Silla, battezzata “The vertical current” (600 m, 6b), quindi si sono collegati alla “Via Californiana” (690 m, 6c) della parete Sud del Cerro Fitz Roy, scalata in cinque ore nel corso del quarto e ultimo giorno.

Josh Wharton è uno degli scalatori più attivi della stagione in Patagonia. Alcune settimane fa aveva aperto infatti la via “CoDa” (7a+, A0) insieme a Neil Kauffman, proprio sull’Aguja Desmochada. Inoltre aveva anche realizzato la prima scalata in libera della “Voie des Bénitiers” (400 m, 7b) sul Cerro El Mocho.

info: HTTP://PATACLIMB.COM/


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