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Free climbing estremo.. Yosemite


E’ questa è la magia di Yosemite: fa nascere eroi. Da qualunque parte del mondo provenga, dalle Alpi come dalle Ande, ogni arrampicatore che si rispetti spasima per andare in pellegrinaggio nella “Valle” a misurarsi con i suoi giganti: El Capitan, una prora di roccia lucente così immensa da far sembrare piccoli come miniature i pini gialli di 30 metri che si ergono ai suoi piedi; Cathedral Rocks, una fortezza tenebrosa perennemente in ombra; e l’Half Dome, una mela di granito spaccata in due con una parete nordoccidentale svettante che invita alla scalata i rocciatori più intrepidi del mondo. Arrampicare qui è un rito di passaggio.
Ma nello sport del free solo, che significa scalare muniti unicamente di un polveroso sacchetto di magnesite e scarpette da arrampicata - niente corda, niente attrezzi, niente che ti tenga incollato al sasso se non la convinzione e la bravura - dubitare di se stessi è pericoloso.

El Capitan è una roccia granitica alta circa 900 m situata nella zona a Sud-Est del Parco. I nativi americani consideravano questa roccia come sacra. Oggi è una delle più famose mete al mondo per gli scalatori più esperti e dei lanciatori di Base jumping, diventando così anche il luogo di molti fatali incidenti.

L'idea di scalare El Capitan evoca paura, dubbio ed eccitazione. Il contrafforte est di El Capitan ha il potenziale di generare tutte queste emozioni, ma con un impegno di gran lunga inferiore di una via artificiale graduata IV. La via è da considerarsi notevolmente più difficile della famosa East Buttress sulla Middle Cathedral. Molti tiri sono estremamente esposti - alcuni dei tiri sono relativamente facili mentre altri sono veramente difficili - e il tutto rende a pieno la presenza impressionante di El Cap. Queste caratteristiche danno al climber la meritata sensazione di aver realizzato qualcosa di importante al termine della via. Steve Roper fornisce la storia: "Si può sostenere che il contrafforte est non è davvero una salita su El Capitan. Sicuramente non è una big-wall su El Cap, e i primi salitori stessi non hanno mai considerato la loro linea come una via su El Cap, sapendo bene che la vera sfida inizia a pochi metri a sinistra della loro via. Detto questo, la maggior parte dei climber è dell'opinione che la via merita di essere inserita tra quelle da fare su El Capitan. Esilarati dalla prima salita di Sentinel e Yosemite Point Buttress, il climber di Berkeley, Allen Steck, ha presto rivolto la sua attenzione ad un altro progetto, questa volta nella zona di El Cap. La parete principale del monolite era fuori discussione: troppo enorme e troppo ripida. Ma il bel contrafforte nero e oro sul lato orientale mostrava evidenti fessure e camini nella parte inferiore. Più in alto, la possibile linea si perdeva nella liscia parete, ma anche qui la roccia sembrava rotta e forse superabile. A fine ottobre del1952, Steck ha collaborato con tre amici di vecchia data, Bill Dunmire e i due fratelli Long, Bill e Dick. Salendo da capo cordata, Dunmire ha utilizzato un misto di arrampicata in libera ed artificiale, ma ad una altezza di circa 50 piedi un chiodo è venuto via e Dunmire è piombato. Con grande orrore di tutti, i chiodi successivi non hanno tenuto il volo, e questa è stata la prima caduta "a cerniera" nello Yosemite. Fortunatamente Dunmire è sopravvissuto con soltanto una spalla ferita e un pò di perdita di sangue. Durante un altro tentativo, Steck e Willi Unsoeld sono stati fermati dai venti che hanno portato una vicina cascata verso di loro. Al suo terzo tentativo Steck, assieme a Unsoeld, Bill Long e un nuovo compagno, Will Siri, ha terminato la via in tre giorni praticamente senza incidenti".

Primi salitori: Allen Steck, Willi Unsoeld, Bill Long, Will Siri, 1952


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